giovedì 29 settembre 2011

sfortunata in amore....

fortunata al gioco!
incredibile, ho vinto la mia prima gara sportiva... giuro, mai e poi mai avrei pensato a una cosa del genere... ma cavoli, ho vinto il torneo del tennis...
ok, vabbè, è il torneo delle casalinghe disperate (ma anche dei casalinghi...), vero che il più forte l'ho battuto perchè non giocava da un mese (ma in fondo, l'opportunismo non è una dote dello sportivo scaltro?), ma cavoli, alla fine io, l'imbranata, la ciompa, quella che alla visita della patente è inciampata nei suoi lacci e si è sentita chiedere se era zoppa, io... ho vinto!
giuro... me lo scriverei in fronte, per una volta sono una vincente!
e quanto mi piace sta cosa...
voglio vincere...
e devo smetterla di piangere sulle mie sconfitte...
prima su tutte la bella commessa di scarpe che in baleno ha demolito vent'anni di vita... no ciccia, non hai vinto tu.
in qualche modo, ho vinto, e vincerò sempre io....

datemi un pò di tempo per capire come...
ma in fondo, se penso che l'anno scorso al torneo ero arrivata miseramente ultima, e quest'anno ho vinto... sento che è possibile... il tempo c'è, l'intelligenza pure, il cuore non manca...

e all'alba (ma anche al tramonto, che anzi, io all'alba dormo di brutto) ... vincerò!!! (sempre che la cirrosi epatica da birra, brandy e gin non mi si porti via prima...)
baci a tutti (eh sono una vincitrice, me la posso tirare un pò? ) :)

mercoledì 17 agosto 2011

vampiri emotivi...

oggi in internet mi sono imbattuta in questa definizione... e ho trovato un post in questo blog che cito e di cui copio uno stralcio...
http://iradegliangeli.splinder.com/post/19018210/vampiri-emotivi

Come suggerito dal nome, il "vampiro emotivo" altro non è che una persona incapace di sostentarsi autonomamente, costretta - coscientemente o non - ad appoggiarsi a qualcuno per vivere.
Detto così sembra facile da riconoscere. Il vero problema, la reale piaga invece, è data dal travestimento che indossa: una maschera da vittima innocente, o da amico sofferente. Quanto più si avvicina al cuore, tanto più giocherà sulla sensibilità, sul desiderio altrui di aiutare e/o fare del bene.
Si spingerà oltre i limiti non scritti dell'amicizia, o di un rapporto, per ottenere quanto vuole, nel modo più egoistico e spregevole possibile.
Possiede un'incredibile forza, un'impensabile costanza, e un'indissolvibile capacità di lacerare i tessuti socio-emotivi del prossimo.
Non si ferma davanti a nulla. Quanto non potrà avere con la gentilezza, lo otterrà con la pietà, mostrando una visione della vita esageratamente storpiata. E quando anche questa illusione svanirà, cercherà di far leva sui sensi di colpa, sulle aspettative che ha riposto, sulla delusione, e sul dolore che andrete ad infliggergli in caso di abbandono.
Tutto questo per appesantirvi con responsabilità che non avete.
Perchè quando incontra una personalità forte, il vampiro, non potendo piegarla, tenta di farla appassire, indebolirla quanto basta per accecarla, facendola scendere a compromessi. In sostanza, prova ad impiantare i propri occhi nella mente dell'altro, così da rendere reale il disagio immaginario, e far divenire verità una piccola e mera bugia.
Il vampiro è spaventato dalla solitudine. Restare per una vita da solo significherebbe avere il peggior compagno di viaggio possibile, ossia se stesso, e ciò lo terrorizza.
Sono quindi frequenti gli attacchi sui valori comuni, quali amicizia e legame affettivo, perchè da essi egli trae maggior beneficio. Attacchi mossi sempre con furbizia, celati da semplici richieste, camuffati da normali frammenti di quotidianità.
E così, lentamente, in modo quasi impercettibile, il vampiro apre una breccia nell'animo dello sfortunato, pretendendo sempre di più.
Non scendete mai a compromessi con loro. E diffidate di chi sostiene che certe cose siano dovute, in un qualsiasi tipo di rapporto: non ha ancora capito che volersi bene, o amarsi, significa prima di ogni cosa incontrarsi. Non ci sono forzature, non ci sono obblighi, ne oneri. Ci si accetta per quello che si è, punto, in modo naturale, spontaneo, e se questo non soddisfa uno dei due, si tronca in modo netto, senza trascinarsi per una vita, senza rinfacciare. (sto parlando ovviamente delle cose importanti, non dei dettagli). 
Il vampiro invece pretende, pretende eccome:insensibile, stupida,  da voi vuole tutto, e lo vuole subito, e se mancate alle aspettative riuscirà a rigirare la frittata, facendovi apparire come una persona incapace, addirittura cattiva. Voi avevate la ragione, e vi ritroverete con la colpa. Sarà persino attento a non tirare troppo la corda, allentando il cappio se necessario, per evitare che vi accorgiate effettivamente di chi egli è.
Gioca sulle vostre debolezze, e sui vostri "limiti di accettabilità": sa quanto potete offrire, o sopportare.
Lo dico come fosse una regola d'oro: chi cerca di far pesare la propria condizione in modo costante, chi ricatta, chi promuove una continua richiesta di bisogno, o anche chi semplicemente finisce per rattristarvi con la propria vacua e interminabile tristezza, è un vampiro.

 

lunedì 15 agosto 2011

pensieri...

oggi è giornata di pensieri, di un'altalena di decisioni, che alla fine mi lascia sempre allo stesso punto... d'altronde, se ancora non so bene dove andare, come posso decidere?
due giorni passati a fare la cosa giusta, rinunciando al mio tempo libero... alla fine mi rendo conto che, se da un lato ci sono momenti in cui è giusto agire per il bene delle persone che amiamo, dall'altro, la mia è anche, in fondo, una scelta di comodo... faccio quello che è giusto, per non chiedermi cosa voglio fare davvero ...
chissà perchè faccio cosi, davvero me lo chiedo...
pigrizia per non voler decidere? inerzia? timore di deludere qualcuno? poca capacità di iniziativa?
fattostà che poi oggi pomeriggio continuo a dirmi di far la borsa e andare a nuotare, penso che dovrei portare fuori il cane, ma mi pare che andare a prendere l'accappatoio, cercare i calzini e il guinziaglio, siano davvero sforzi immensi...
vorrei starmene qui, rintanata e non vedere nessuno, minore uno è in montagna, minore due è col padre in campeggio, domani mi aspettano 7 ore d'auto per ritirare il numero uno e rincongiungerlo a numero due e padre, e io voglio solo stare sul divano a non far niente... anzi, ora voglio pure cenare, alle cinque del pomeriggio, e probabilmente andare a letto alle sei, come faceva mio nonno...
e mi chiedo se è fisiologica necessità di recuperare, ma conosco gente che quel che faccio io in una settimana lo fa in un giorno, se è che sono depressa, se semplicemente sono pigra...
avrei un invito di un'amica per uscire stasera, ma ho declinato, non ho voglia di uscire, vedere nessuno, non ho voglia di relazioni sociali, nisba...
certo che se io sono davvero così solitaria, sarà dura pensare di trovare qualcuno di nuovo...
sarà che sono stupita dalla facilità con cui il mio ex ha archiviato 20 anni di vita in comune per lanciarsi in nuove relazioni e nuovi innamoramenti...
forse davvero ha ragione lui, sono io la sbagliata, quella cattiva, che ha rovinato la sua vita e quindi ora lui può avere la felicità che gli spetta?
o forse semplicemente sono uscita a pezzi da questa vicenda, e dato che nei primi tempi, giusto un anno fa, l'unica cosa che avrei voluto fare era restare a piangere, lo faccio ora che sono sola e posso permettermelo?
un anno fa mi alzavo, mi asciugavo le lacrime e sorridevo ai miei figli, pronta a iniziare nuove giornate... una dietro l'altra...
bho, mi piacerebbe capire quale di questi pensieri è quello giusto...

domenica 7 agosto 2011

massacrata!

eccomi, nel mio viaggio alla ricerca/scoperta di quel che mi piace fare e non fare... con un ginocchio fuori uso.
visto il nobile scopo, qualche intoppo ci può stare, ma speriamo di essere abili alla vita quotidiana, almeno da domani...
oggi ho portato il nano grande al campeggio, giornata uggiosa, trasformatasi poi in piovosa; avevo poi in programma, una volta scaricato il porcospino, di fare due passi con un'amica.
purtroppo la mia compagna di camminate mi ha dato buca, stesa da uno strappo da borse della spesa recuperato ieri sera... e così mi sono lanciata io sola, cambiato il programma, e al posto dell'originaria camminata da un'oretta, mi sono lanciata in una salita in rifugio, 650 metri di dislivello, due ore e mezza di fiatone, sudore e mal di piedi...
alla fine di questa simpatica esperienza posso dire...
che con la pioggia mi piace di più il mio divano, non sono una grande amante dei paesaggi, ma vedere qualcosa più delle nuvole, potrebbe anche farmi venir voglia di fare un paio di foto (il che aumenterebbe il numero di scuse utilizzabili per fare una sosta...), camminare da sola per lunghi periodi alla fine mi butta fuori di testa: per l'ennesima volta ho ripercorso discorsi, scene, situazioni della mia fine matrimonio, per l'ennesima volta non sono venuta a capo di niente, certe situazioni devo imparare ad evitarle come la peste. deciso.
per contro mi è piaciuto mettermi alla prova, non sono proprio così catorcio, tengo il passo dell'escursionista medio, e dato che, causa altezza tipo puffo, per me è un punto d'onore! mi piace sudare e far fatica perchè ho come l'impressione che se ne vada il malumore, che il mio corpo funzioni da cima a fondo, e funzioni ancora bene...
quindi, deciso, mi dedico all'escursionismo col bel tempo e possibilmente in compagnia. preso appunti.
e ora mi sta frullando per la testa anche il corso di arrampicata sportiva in palestra... l'ex ha iniziato i bambini a questo sport, e so che prima o poi mi chiederanno di portarli al boulder... e io non ho la più pallida idea di come sia fatto un nodo...
ci penserò su...

martedì 2 agosto 2011

muoversi fa bene...ma staaaaanca!

eccomi reduce dal giorno piscina.
invece di fiondarmi in mensa, passo la pausa pranzo a dar bracciate...
puntualmente, come tutti i martedì mattina, passo in rassegna tutti i validi (anche i meno validi, a dire il vero) motivi per non andarci e non ficcare il borsone in macchina... fa caldo, fa freddo, non ho lo shampoo, dove sono finite le ciabatte, quando è stata l'ultima volta che ho usato il silk epil (alla faccia di enzo e carla, ma chi vuoi che mi guardi le gambe in piscina, per quei due metri che faccio senza accappatoio? bho...), ho mal di pancia, ho mal di testa, in mensa si mangia bene...
poi, grazie anche ad un'altra collega sciagurata, che condivide con me questa insana abitudine, che so che aspetta di vedermi apparire in fondo al corridoio con la borsa pronta, do un'ultima puntellata alla mia fragile volontà e ... sono pronta.
dopo le mie faticosissime vasche sono pure contenta... ormai è un rito la barretta sostitutiva del pasto con la mia simpatica collega, un caffè insieme, per poi rimetterci al lavoro nella calma del martedi pomeriggio...
e ogni volta mi chiedo, ma perchè? se mi fa bene, se dopo sono contenta, soddisfatta, mi sento persino immediatamente più tonica (ok, è pura illusione, lo so da me, ma è bello crederci...) ... perchè allora ogni volta cerco una scusa mentale per svicolare?
dove è che si accende l'interruttore che ti porta a fare volentieri le cose che ti fanno bene?
perchè, sebbene da quando faccio sport con regolarità, non mi sono più presa manco un raffreddore, ogni volta penso che il divano sia la scelta migliore?

lunedì 1 agosto 2011

le 10 cose per cui vale la pena vivere

chi se lo ricorda? io sì!
adoravo questa rubrica di cuore... a dire il vero, adoravo cuore in generale...
oggi ho deciso che è ora di rispolverare la mia classifica... ok, tralasciando discendenza, parentele, salute, amici, le solite cose che sennò metà classifica mi va per cose scontate... non posso più mettere al primo posto la nutella, perchè l'avanzare degli anni mi ha regalato una sottile forma di intolleranza che me ne impedisce un'assuzione costante e regolare...
ma quali sono le mie passioni oggi?
una è cucinare... e infatti d'ora in poi ho deciso di sperimentare almeno due ricette nuove a settimana...
un'altra è scrivere... senza pretese, ma per il gusto di farlo, ed è per questo che ho deciso di affidare questo percorso a una forma come il blog...
poi? bho, ci penso e vedremo...

un anno... per me....

ieri la mia nuova vita compiva un anno...
un anno che vivo sola, dopo che mio marito ha scelto di non continuare con noi la nostra vita.
a dire il vero è ancora aperta la diatriba su chi dei due abbia deciso di finire la nostra storia, perchè a voler essere sinceri, l'input iniziale è ben stato mio, visto che l'ho messo alla porta, sfinita da una serie di bugie ...
certo, io speravo che una volta di fronte all'aut aut lui avesse capito cosa stava perdendo... ma evidentemente, quello che pensava di aver trovato  era per lui meglio di quel che stava lasciando...
come spesso accade in queste occasioni, quello che aveva trovato... possedeva fattezze femminili :)
vabbè, storia vecchia sia per me sia per il genere umano, quante storie finiscono così?


e questo primo anno l'ho passato a dimostrare, soprattutto a me stessa, di sapercela fare da sola, ho imparato a fare un sacco di cose, ho impostato nuove routine, cambiato lavoro, gestito i due coinquilini minorenni, mi sono alzata le mattine che avrei solo voluto buttarmi dalla finestra (ma, è anche vero, vivendo al primo piano, non avrei ottenuto un risultato apprezzabile, se non di farmi male...), cambiato mobili (e sviluppato una pericolosa ikea dipendenza) ... l'obiettivo era dimostrare, prima di tutto a me, e poi al resto del mondo, che da sola ce la facevo, che riuscivo ad andare avanti lo stesso...

bene, un anno dopo posso dire che, in qualche modo l'obiettivo è stato raggiunto.
magari non benissimo, in alcuni momenti la pila di bucato da stirare faceva concorrenza all'everest, e invece alla grande in altri, come la nostra prima vacanza a tre ...
però... però adesso mi sono resa conto che non è finita qui...
il primo anno è stato dedicato alla casa, ai figli, alla vita quotidiana, da puntellare e ricostruire... il secondo anno lo voglio dedicare a me.
perchè anch'io sono da ricostruire... ho perso i miei orizzonti, sono qui, con una vita nuova davanti, che non ho chiesto ne volevo... e devo riempirla in qualche modo.
e il fatto è che, in questi anni di matrimonio, famiglia, figli, ho perso di vista me stessa... mi sono dimenticata cosa mi piace o non mi piace, l'ho sepolto e nascosto sotto quintali di doveri... tanto che alla fine manco so capire se una cosa mi piace o la faccio perchè devo...
insomma, alla fine ho deciso che quest'anno lo dedico a me, a scoprire e ritrovare le mie passioni, un pò alla volta, per ricostruire un pò questa vita nuova.