lunedì 15 agosto 2011

pensieri...

oggi è giornata di pensieri, di un'altalena di decisioni, che alla fine mi lascia sempre allo stesso punto... d'altronde, se ancora non so bene dove andare, come posso decidere?
due giorni passati a fare la cosa giusta, rinunciando al mio tempo libero... alla fine mi rendo conto che, se da un lato ci sono momenti in cui è giusto agire per il bene delle persone che amiamo, dall'altro, la mia è anche, in fondo, una scelta di comodo... faccio quello che è giusto, per non chiedermi cosa voglio fare davvero ...
chissà perchè faccio cosi, davvero me lo chiedo...
pigrizia per non voler decidere? inerzia? timore di deludere qualcuno? poca capacità di iniziativa?
fattostà che poi oggi pomeriggio continuo a dirmi di far la borsa e andare a nuotare, penso che dovrei portare fuori il cane, ma mi pare che andare a prendere l'accappatoio, cercare i calzini e il guinziaglio, siano davvero sforzi immensi...
vorrei starmene qui, rintanata e non vedere nessuno, minore uno è in montagna, minore due è col padre in campeggio, domani mi aspettano 7 ore d'auto per ritirare il numero uno e rincongiungerlo a numero due e padre, e io voglio solo stare sul divano a non far niente... anzi, ora voglio pure cenare, alle cinque del pomeriggio, e probabilmente andare a letto alle sei, come faceva mio nonno...
e mi chiedo se è fisiologica necessità di recuperare, ma conosco gente che quel che faccio io in una settimana lo fa in un giorno, se è che sono depressa, se semplicemente sono pigra...
avrei un invito di un'amica per uscire stasera, ma ho declinato, non ho voglia di uscire, vedere nessuno, non ho voglia di relazioni sociali, nisba...
certo che se io sono davvero così solitaria, sarà dura pensare di trovare qualcuno di nuovo...
sarà che sono stupita dalla facilità con cui il mio ex ha archiviato 20 anni di vita in comune per lanciarsi in nuove relazioni e nuovi innamoramenti...
forse davvero ha ragione lui, sono io la sbagliata, quella cattiva, che ha rovinato la sua vita e quindi ora lui può avere la felicità che gli spetta?
o forse semplicemente sono uscita a pezzi da questa vicenda, e dato che nei primi tempi, giusto un anno fa, l'unica cosa che avrei voluto fare era restare a piangere, lo faccio ora che sono sola e posso permettermelo?
un anno fa mi alzavo, mi asciugavo le lacrime e sorridevo ai miei figli, pronta a iniziare nuove giornate... una dietro l'altra...
bho, mi piacerebbe capire quale di questi pensieri è quello giusto...

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